Che l’ambiente sia a rischio non è una novità. L’atteggiamento comune, però, tende a percepire la questione ambientale come un rischio a lungo termine, una cosa che, per quanto importante, è sempre rimandabile.
Ma siamo proprio sicuri che non sia il caso di accelerare i tempi?
Il rischio ambientale
Ulrich Beck, sociologo che si è interessato molto alle questioni legate ad ambiente e tutela ambientale, ha identificato la categoria del rischio. Il rischio è il prodotto dell’attività umana, non una calamità naturale. Non va confuso però con il pericolo in quanto quest’ultimo è immediatamente percepibile.
La teoria di Beck è la spiegazione ideale per i problemi ambientali che ci sono noti, ma che non ci toccano abbastanza da farci, nella maggior parte dei casi, agire attivamente. Facendo un esempio concreto se tutti scappiamo davanti a un incendio nessuno agisce per eliminare le polveri sottili prodotte dal traffico che respiriamo ogni giorno camminando per strada, le cui ripercussioni si manifesteranno solo in un secondo momento.
A partire da questa teoria, spiegazione più che esaustiva della gravità del problema, cerchiamo ora di determinare l’entità del rischio e le possibili conseguenze. Forse, per sensibilizzare le coscienze, può essere utile dare un’occhiata alle conseguenze dell’inquinamento atmosferico sull’ambiente che ci circonda e sulla nostra salute. Dal riscaldamento globale al buco dell’ozono, dal danneggiamento degli ecosistemi all’insorgere di patologie respiratorie e cardiache, le ragioni per prendere seriamente il problema ambientale e cominciare ad agire sono moltissime. Ecco un quadro della situazione.
Inquinamento: gli effetti sull’ambiente
Uno dei principali effetti indiretti dell’inquinamento atmosferico è il riscaldamento globale. La temperatura della superficie terrestre si è alzata negli ultimi cento anni di 1,1°. Alcuni studiosi affermano che se non agiremo in fretta la temperatura della superficie terrestre potrebbe alzarsi di 5-6° rispetto ai valori attuali.
Considerato che durante l’ultima era glaciale la temperatura della terra era 5-6° gradi più bassa rispetto ad oggi possiamo ben renderci conto di quanto questo cambiamento si grave e aprire gli occhi sulle conseguenze che potrebbe avere. Abbiamo parlato di riscaldamento globale anche in relazione a Global Strike for Future: a questo link trovi l’articolo dedicato.
Ma cosa significa nel concreto?
Significa che aumentano le temperature, il clima è soggetto a cambiamenti significativi e cresce il rischio di fenomeni estremi come tsunami, uragani eccetera. Ciò comporta lo scioglimento dei ghiacci e il conseguente innalzamento del livello del mare, che causa uno spostamento (se non la scomparsa) di interi habitat naturali, nonché l’inaridimento delle terre e la possibile sommersione di alcuni territori. Venezia fa parte di questi territori a rischio. Il riscaldamento globale è, e sarà in futuro in maniera ancor più determinante, una delle cause delle migrazioni di massa.

Il secondo danno causato dall’inquinamento e, in particolare, dalle sostanze utilizzate in prodotti come refrigeranti, schiumogeni, solventi, pesticidi ed estintori, è il progressivo ingrandirsi del buco dell’ozono. Lo strato di ozono ci protegge dai raggi UV nocivi, ed è chiaro che se questa membrana si assottiglia la sua funzione protettiva viene meno e aumenta il rischio di problemi alla pelle e agli occhi.
Smog, fuliggine e piogge acide sono altre problematiche che tutti conosciamo e che possono causare seri danni alle persone, agli animali e all’ambiente.

Cibo e acqua contaminati possono intossicare e infettare flora e fauna. Gli animali possono trovarsi costretti a migrare e cambiare habitat a causa di sostanze chimiche tossiche nell’aria o nell’acqua. Le piante possono ammalarsi e morire a causa delle piogge acide, per non parlare della situazione sotto il livello del mare. Insomma, lo scenario non è di certo confortante.
E sulla salute dell’uomo
Se tutto quello che abbiamo detto finora non fosse sufficiente a smuovere le coscienze, magari parlare delle conseguenze dell’inquinamento sulla nostra salute può far scattare qualcosa. I dati, infatti, sono abbastanza allarmanti.
Ogni anno muoiono milioni di persone a causa degli effetti diretti o indiretti dell’inquinamento atmosferico, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri. Tra le minacce per il nostro corpo citiamo diverse patologie respiratorie e cardiache e il cancro, che colpiscono specialmente i minori.
L’inquinamento si classifica come la quarta causa di morte nel mondo, anche in Italia.
I bambini che vivono nei presi di zone altamente inquinate o discariche hanno elevate probabilità di ammalarsi di tumore o di soffrire di patologie in generale. Per approfondire con numeri precisi consigliamo di leggere questo articolo di Osservatorio Diritti: Inquinamento ambientale: ecco cosa succede alla nostra salute.
È quindi fondamentale non dimenticare questo rischio e impegnarci tutti attivamente per portare la tematica ambientale all’ordine del giorno e per fare qualche passo per la salvaguardia dell’ambiente.