Tecnologie Ecologiche: gli impianti biologici MBR

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Chi ci segue e ci sostiene sa bene che siamo sempre a lavoro per garantire un servizio che garantisca il massimo dell’efficienza e la tutela ambientale. È per questo che noi di Tev Group utilizziamo tecnologie ad elevata prestazione, senza smettere mai di svolgere ricerche al fine di sviluppare soluzioni sempre nuove ed incisive.

Una delle tecnologie da noi più utilizzate è il sistema a reattori MBR (Membrane BioReactor), oggi tra le più affermate tipologie di impianto di depurazione a livello internazionale.

Le nostre aziende hanno il vanto di aver costruito il primo impianto MBR in Europa. Se oggi questa tecnologia impiantistica è tra le più diffuse nell’intero continente diverso era nei primi anni Novanta quando, dopo aver apprezzato l’efficacia di questa tecnologia durante un viaggio in Giappone, abbiamo avuto l’idea di portarla anche in Italia. Da quel momento in poi gli impianti MBR hanno iniziato ad avere un’espansione sempre più ampia.

Ma di cosa si tratta?

Il sistema Membrane Bioreactor è un sistema di depurazione biologica delle acque che consiste nella combinazione del processo tradizionale di depurazione a fanghi attivi e di un sistema di separazione a membrana che sostituisce il normale sedimentatore secondario.

Ciò consente di avere una più alta concentrazione di fanghi attivi nei reattori biologici,  rispetto agli impianti tradizionali. Lavorare ad alta concentrazione di biomassa consente quindi di avere un’altissima resa depurativa.

Nel sistema MBR per l’intervento in oggetto è prevista la separazione delle fasi “solido” e “liquido” in moduli di ultrafiltrazione contenenti membrane del tipo tubolare polimerico, esterne al reattore biologico (configurazione tipo “sidestream”), sfruttando la filtrazione di tipo tangenziale.

Il processo di filtrazione tangenziale si realizza pompando l’alimento ad una velocità relativamente alta tramite una membrana semipermeabile di ultrafiltrazione, esterna al reattore: i solidi sospesi e le sostanze a peso molecolare più alto della capacità di reiezione della membrana stessa vengono trattenute nel “concentrato”, mentre l’acqua ed i soluti a basso peso molecolare passano nel “permeato”.

L’alta velocità del fluido attraverso la membrana permette il mantenimento di un flusso turbolento e quindi la pulizia della superficie filtrante.

 

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Il tipo di trattamento combinato utilizzato per il trattamento dei reflui è di per sè molto semplice: la biomassa contenuta in una vasca di trattamento biologico a fanghi attivati (bioreattore) viene fatta riciclare attraverso un impianto di ultrafiltrazione, dove i fanghi ed i materiali solubili ad alto peso molecolare sono trattenuti e riciclano nel bioreattore fino a che questi ultimi non sono degradati.

I principali vantaggi che il sistema MBR permette di ottenere sono

  • una notevole riduzione del volume necessario per l’ossidazione biologica in quanto si raggiungono concentrazioni di biomassa notevolmente più alte rispetto alle tecnologie tradizionali
  • l’eliminazione del rischio di fuoriuscite di fango, che negli impianti tradizionali può verificarsi dal decantatore secondario in seguito a formazione di schiume, eccesso o scarsa sedimentabilità dei fanghi, eccesso di oli e grassi
  • un’ottima qualità dell’effluente depurato. In particolare sono assenti  solidi sospesi e si ottiene inoltre la disinfezione dell’effluente in quanto le membrane hanno una porosità tale da ottenere rimozioni molto spinte per tutte le categorie di coliformi
  • la quantità di fango di supero prodotta risulta sensibilmente inferiore rispetto ad impianti in continuo ed impianti SBR che lavorano allo stesso carico e condizioni. Vi sono quindi consistenti benefici per quanto riguarda le operazioni gestionali e di smaltimento.

Il sistema MBR presenta anche un elevato grado di modularità, che permette di coprire ampi intervalli di potenzialità di trattamento.

In particolare la configurazione impiantistica con membrane esterne al bioreattore comporta, oltre ai già citati benefici, la possibilità di intervenire sui moduli di ultrafiltrazione in condizioni igienico-sanitarie ed ergonomiche ottimali, non essendo gli operatori mai a contatto con i liquami ed i fanghi.

La nostra capacità di progettazione di impianti ad hoc per spazi angusti e contesti di pregio ci ha permesso di essere una realtà ampiamente diffusa nel territorio di Venezia, con alcune eccellenze come gli impianti dell’hotel Cipriani e del teatro La Fenice. Inoltre, con il recupero delle acque trattate infine, completiamo un circuito virtuoso: grazie ai nostri impianti, le acque reflue civili dell’isola di Sant’Erasmo a Burano vengono riutilizzate a scopo irriguo.