Venezia da amare e rispettare

venezia da amare e rispettare

Osservare i flutti che si infrangono sulla pietra su cui è fondata Venezia, lo spettacolo delle acque della laguna che lambiscono la città, che si ripete uguale da secoli; è una storia nemmeno troppo lontana, da cui da affiorano ricordi e fotografie sbiadite di tuffi e nuotate nei canali.

Nel frattempo, la presenza dell’uomo e della sua operosità ha dato una forte impronta al territorio arrivando a modificare e talvolta compromettere la salute dell’ambiente e di un ecosistema idrico che si estende per 550 chilometri quadrati: dai grandi insediamenti industriali della laguna fino agli scarichi di tipo domestico dei centri abitati privi di adeguati sistemi di depurazione, uniti all’apporto di sostanze inquinanti provenienti dai terreni agricoli concimati, sono tutti alla base di una situazione di forte criticità.

Ogni giorno le calli e i ponti sono vissuti e attraversati da migliaia di persone che lavorano, studiano o visitano la città. Se le fondamenta millenarie reggono il peso di questo incessante via vai, diverso è il discorso riguardo alle acque lagunari: ed è proprio nei rii e nei canali cittadini si concentrano i maggiori inquinanti, data anche l’alta densità di grandi strutture ricettive, ristorative e ospedaliere.

Amare Venezia, la sua laguna e il suo territorio, significa dunque prendere atto di tutte queste questioni e intraprendere riflessioni e atti concreti virtuosi che possano invertire questa tendenza.

Le maree naturali e una serie comportamenti più attenti da parte dell’uomo non bastano: per raggiungere risultati importanti serve una presa di coscienza che si deve necessariamente legare alla ricerca e allo sviluppo tecnologico per costruire il cambiamento. Diventa strategico dotare il territorio di tutti gli strumenti necessari al miglioramento e al risanamento ambientale.

Un percorso che passa necessariamente per una gestione sempre più accurata dei rifiuti scaricati in laguna e l’adozione di sistemi di depurazione capaci di intervenire su reflui civili e industriali, permettendo il risparmio e il riutilizzo di milioni di metri cubi d’acqua.

Con queste premesse, più che un sogno o un desiderio, l’amore per la laguna è una vera e propria scommessa per il futuro.