Venezia: vicini nelle difficoltà

Pochi giorni sono passati dal disastro che ha messo Venezia letteralmente con l’acqua alla gola.

Quello registrato la notte a cavallo tra martedì e mercoledì è stato il secondo picco di marea più alto (187 cm) dopo il dato registrato nel 1966 di 194 cm. Il record dell’acqua alta è riuscito a mettere in ginocchio la città lagunare, causando due morti. Attualmente l’allarme è cessato, Venezia può finalmente respirare. Il Centro Maree comunica che la marea ha toccato al massimo i 78 cm, dato molto rassicurante rispetto a quelli registratesi negli scorsi giorni.


Purtroppo si tratta di un caso che rischia di non restare isolato. Questa emergenza si ripropone ad appena un anno dall’ultimo episodio che ha preoccupato i cittadini di Venezia. Il 29 ottobre 2018 si ha avuto uno dei picchi di marea più alti di sempre, ad oggi il quinto, che ha raggiunto i 156 cm. Il responsabile del Centro Operativo Maree,  Alvise Papa, spiega come il livello medio delle maree sia salito di ben 35 cm rispetto al 1870.

Ogni anno sono raggiunti nuovi record, ma a cosa è dovuto questo fenomeno?

Nello specifico l’episodio di martedì si è verificato a causa della combinazione di tre fattori: i forti venti da sud, la coesistenza di bassa pressione e l’alta marea intensa. Quest’ultima trova la sua spiegazione nei fenomeni di cambiamenti climatici: l’aumento delle temperature sta causando un innalzamento dei mari in tutto il mondo (a causa dello scioglimento dei ghiacci perenni) e in modo particolare a Venezia, che rischia di scomparire in meno di ottant’anni. Se il problema non viene affrontato seriamente fenomeni che ad oggi appaiono straordinari saranno presto all’ordine del giorno. Misure come il completamento del  Mose, elaborate in una situazione ben diversa da quella attuale rischiano di rivelarsi un giorno insufficienti.
Denunciare la situazione e pretendere un cambiamento è necessario per chi come noi ha a cuore l’ambiente e Venezia.

Come il fenomeno dell’acqua alta straordinaria ha coinvolto le nostre aziende e il nostro team.

Le aziende del nostro gruppo sono state particolarmente coinvolte dall’accaduto. In particolare la TEV si è trovata sommersa da miliardi di richieste di intervento da parte di tutta la laguna.. “All’inizio non si pensava la situazione essere tanto grave” racconta Enrico Semenzato, responsabile per la zona di Venezia, “ l’entità dell’allagamento è stata di grandissima portata”.  Mosse dal panico generale, le segnalazioni sono arrivate da strutture e impianti più svariati. A subire veri danni, in alcuni casi permanenti, sono stati però solamente gli impianti dislocati in sale interrate. Presto interverremo anche in soccorso al Teatro La Fenice, il cui locale tecnico è stato totalmente sommerso, in modo da aiutarla a risorgere al meglio e il prima possibile. Per questi casi, a cui abbiamo dato priorità assoluta, si è reso necessaria l’adozione di misure provvisorie e si provvederà a un ripristino definitivo al massimo in quattro mesi. La totalità dei nostri impianti (che non si trovassero in un locale interrato) ha dimostrato tuttavia la sua efficienza e grazie al sistema di telecontrollo e all’efficienza del nostro team è stato possibile risolvere la maggior parte dei problemi causati dal maltempo nell’arco di ventiquattro ore. “Ciò che mi ha commosso di più” – racconta Enrico – “è lo spirito di squadra dimostrato dal nostro gruppo in questa situazione di difficoltà.  Da tutte le nostre aziende i colleghi sono accorsi ad aiutare TEV a gestire la situazione di emergenza. Impossibilitati a muoverci a piedi, in quanto le strade erano bloccate dall’acqua alta, ci siamo subito attivati per gli spostamenti in barca. Voglio ringraziare veramente tutto il gruppo per la sinergia attivata, in particolare quelli che da Mira si sono messi immediatamente in moto: Ruggero Zuin, Maurizio Fabbris, Karoqe Klevis, El Fartass Abdelmjid e il giovanissimo El Fartass Sammy che con i suoi vent’anni ha contribuito in maniera fondamentale. Grazie a tutti. Queste situazioni mi aprono gli occhi sulla bellezza e importanza del nostro lavoro!”.

Roberto Pellay, titolare delle aziende, sottolinea:

“ Venezia è una città meravigliosa, ci dispiace per gli innumerevoli danni causati alla città dall’emergenza. Auspico che si prenda questa situazione per quello che è, affrontandola in maniera opportuna:è un’emergenza climatica permanente, non solo un episodio isolato. Sul piano artistico ringraziamo chi sta intervenendo con prontezza e competenza per mettere al sicuro le opere della nostra meravigliosa città lagunare. Sul piano ambientale le nostre aziende interverranno con tutte le loro forze per ripristinare i danni nel più breve tempo possibile. L’unità dimostrata dal nostro gruppo in questi giorni ne è la dimostrazione: amiamo Venezia e non la guarderemo affondare. Ringrazio ancora tutto lo staff per la nostra incredibile forza e competenza. ”